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Non è un paese per Tiktokers

TikTok come Twitter?

La scorsa notte Bloomberg (multinazionale operativa nel settore dei mass media con sede a New York e filiali in tutto il mondo) titolava così il suo scoop: “La Cina valuta la vendita di TikTok US ad Elon Musk”.

La Corte Suprema americana è stata chiara ed irremovibile: la gestione degli account americani (al momento 170 milioni) deve passare nelle mani di un’azienda americana altrimenti BAN totale del social cinese. L’opzione Musk, che fino a poco tempo fa pareva pura fantasia delirante, negli ultimi giorni ha girato tantissimo online scatenando reazione opposte.

Mister Musk su X (ex Twitter) continua ad avere ripetuti problemi di gestione e di sponsorizzazione, entrando nel mondo TikTok USA avrebbe tra le mani in un mercato nuovo ed estremamente dinamico (per non dire economicamente vantaggioso visti il giro d’affari intorno alla piattaforma che viene stimato in Miliardi di dollari).

MA dopo il mega scoop della rivista Bloomberg arriva la smentita dalla Cina: pura fantasia.

 

E quindi cosa ci rimane? Ci rimane la riflessione su come politica e mondo digitale continuano ad intrecciarsi, dal già citato Elon proprietario dell’ex Twitter ed ora braccio destro del futuro presidente degli Stati Uniti d’America a Zuckerberg che ha inserito nel proprio CDA John Elkan (sì, proprio il NOSTRO Johnny Presidente di Fiat Chrysler Automobiles) e il trumpiano Dana White (presidente della più grande organizzazione di arti marziali miste).

Litigano, si bloccano, di bannano, si alleano. Tutta la politica è sui social e in tutti i social c’è tanta (alle volte troppa) politica. Non ci resta aspettare la prossima settimana per sapere se questo sia un bene o un male.

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